Matanzas è detta la città dei ponti: diciassette sono le strutture che attraversano i tre fiumi cittadini (rio Yumurí, San Juan e Canímar). Per questo motivo è chiamata anche la Venezia di Cuba o anche l’Atene di Cuba per la corrente letteraria di poesia che qui ha avuto origine.
La municipalità è suddivisa in diversi barrio (quartieri): Bachicha, Bailén, Barracones, Bellamar, Camarioca, Cárcel, Ceiba Mocha, Colón, Corral Nuevo, Guanábana, Ojo de Agua, Refugio, San Luis, San Severino, Simpson y Monserrate, Versalles e Yumurí.
La città fu fondata nel 1693 con il nome iniziale di San Carlos y San Severino de Matanzas e fu subito una delle zone di maggiore sviluppo nella coltivazione delle piantagioni di zucchero.
Il nome Matanzas, attribuitole in seguito, significa massacro e fu scelto in memoria dell’uccisione, avvenuta nell’antichità, di trenta soldati spagnoli da parte di aborigeni locali mentre attraversavano uno dei fiumi della zona. Le pesanti armature indossate a difesa del corpo causarono la morte di molti di questi soldati. Solo due donne – fra cui la bella María de Estrada – sopravvissero (la stessa de Estrada andò poi sposa a Pedro Sánchez Farfán nella città di Trinidad).
Ha dato i natali a Pérez Prado (musicista, 1916–1989), a Pedro Juan Gutiérrez (scrittore, n. 1950), a Lyen Wong (atleta di origine tedesca, n. 1974) a Leo Cardenas (giocatore di baseball cinque volte All-Star, n. 1938) e a Don Marino Barreto Junior (cantane, musicista, n. 1925).